Il macramè è un tessuto antico, dal fascino intramontabile e sempre di moda.
Ecco tutto quello che devi sapere su questa tecnica, utilizzata anche per la biancheria da casa e per la camera da letto.
La storia del macramè
Il macramè ha origini antiche. Proviene dall'Oriente e il suo nome arabo deriva da “mahrana” e “rame”, cioè “frangia” e “nodo”. Questa tecnica comprende molte varianti, ma il procedimento che lo caratterizza è l'intreccio e l'annodamento di fili verticali.
La differenza dei nodi utilizzati, come per esempio il "nodo piatto" o il "doppio mezzo modo", ha diversificato questa tecnica portando a realizzazioni diverse e sempre più utilizzate nei campi della moda, dell'abbigliamento e della biancheria per la casa.
La sua diffusione risale al XVI e XVII secolo con un utilizzo principalmente casalingo, come tecnica per rifinire tovaglie, polsini e scolli di camicie. Con il tempo, il macramè è arrivato nei monasteri e nelle case delle famiglie più altolocate. Qui è diventato il punto di riferimento per impreziosire la biancheria per la casa e gli abiti più raffinati.
Il macramè oggi
Oggi il termine macramè è usato per definire una tipologia di pizzo con i bordi in rilievo ed è utilizzato per capi di abbigliamento raffinato e biancheria per la casa elegante. Ricorda in qualche modo l'aspetto del merletto in punto Venezia, anche se la procedura e i materiali utilizzati sono differenti.
Qui la tecnica è quella del ricamo con filati di seta, cotone, lana o limitati. La procedura consiste nell'alternare pieni e vuoti su un tessuto; questo viene poi disintegrato con il ritaglio o procedimento chimico.
Il macramè rende la biancheria da casa ricercata e particolare, soprattutto tovaglie, lenzuola e copriletti. Spesso unita alle frange, questa tecnica è oggi molto di moda anche per decorazioni per la casa e l'arredo degli interni.
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